Attualità

Guida al referendum del 12 giugno: per cosa si vota e la spiegazione dei cinque quesiti

Condividi condividi
Pubblicato il 06/06/2022
Di Team Digital
Guida al referendum del 12 giugno per cosa si vota e la spiegazione dei cinque quesiti


Domenica 12 giugno dalle 7 alle 23 gli italiani sono chiamati alle urne per votare i cinque referendum abrogativi in tema di giustizia


Saranno in totale 51,5 milioni di elettori, 25.039.273 uomini e 26.493.922 donne, che dovranno rispondere se mantenere le norme già presenti in leggi nel nostro ordinamento o se vogliono che siano cancellate. 


I referendum, in particolare, chiedono l’annullamento di alcune norme esistenti sul funzionamento dell’ordinamento giudiziario: chi vuole mantenerle in vigore dovrà quindi rispondere “No” sulle schede; al contrario, chi è d’accordo con le proposte dovrà rispondere “Sì”. Trattandosi di referendum abrogativi, ogni quesito sarà valido se si arriva al quorum, ovvero se a votare sarà il 50% più uno degli aventi diritto. 


Domenica 12 giugno sarà anche giorno di elezione del nuovo sindaco e dei consiglieri comunali in 978 Comuni italiani: chi si recherà alle urne potrà quindi votare sia per il referendum sia per le amministrative. 


Primo referendum: legge Severino e incandidabilità (scheda rossa)


Il primo quesito del referendum riguarda l’abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità dei divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.


Si chiede, quindi, di cancellare la legge Severino, secondo a quale un politico condannato per certi reati è sempre non candidabile, non può ricoprire cariche di governo e decade se ha una carica. Questo accade per parlamentari, rappresentanti di Governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali. 


Votando “Sì” viene abrogato il decreto, resistendo ai giudici la facoltà di decidere di volta in volta e in caso di condanna se occorre applicare o no l’interdizione dai pubblici uffici. 


Secondo referendum: misure cautelari (scheda arancione)


Il secondo referendum verte sulla limitazione delle misure cautelari: si chiede di abrogare l’ultimo inciso dell’articolo 274, comma 1, lettera c del codice di procedura penale in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale.


Ai cittadini viene chiesto di eliminare la norma sulla “reiterazione del reato” dall’insieme delle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini, quindi prima del processo. 


In questo caso, se si vota sì, l’arresto preventivo rimarrà possibile in alcuni casi: pericolo di fuga, inquinamento delle prove e rischio di commettere reati di particolare gravità con armi o mezzi violenti. Quindi il referendum punta a mantenere il carcere cautelativo solo per chi commette reati più gravi.


Terzo referendum: separazione delle carriere dei magistrati (scheda gialla)


Il terzo referendum chiede la separazione delle funzioni dei magistrati, in particolare si prevedono norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.


Se si vota sì, verrà introdotta la separazione delle carriere e dunque i magistrati dovranno scegliere a inizio carriera se assumere nel processo il ruolo di giudice o quello di pubblico ministero e mantenerlo per tutta la vita professionale, mentre oggi è possibile cambiare ruolo più volte. 


Quarto referendum: valutazione sui magistrati (scheda grigia) 


Il quarto referendum verte sulla partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari.


Viene chiesta la valutazione sui magistrati da parte anche di figure di esperti in materia giudica, oltre che delle toghe. Quindi gli avvocati, e anche i professori universitari in quanto parte di Consigli giudiziari, potrebbero votare sull’operato dei magistrati e sulla loro professionalità in caso di vittoria del sì. Al momento, infatti, la valutazione è effettuata solo dal Csm che decide sulla base anche di valutazioni fatte dai Consigli giudiziari, nei quali vi sono membri della magistratura; il referendum chiede di estendere la valutazione anche ai rappresentanti dell’Università e dell’Avvocatura nei Consigli giudiziari la possibilità di avere voce in capitolo nella valutazione come consiglieri ‘laici’.


Quinto referendum: elezioni dei togati del CSM (scheda verde)


Il quinto referendum chiede l’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.


Se si vota sì, quindi, tutti i magistrati in servizio possono proporsi come membri del Csm presentando una semplice candidatura; al momento invece, vi è l’obbligo di raccogliere da 25 a 50 firme di colleghi per potersi candidare come membri dell’Organo di autogoverno della magistratura.


Immagine di copertina: LaPresse 


Condividi condividi
Eventi

Scopri tutti gli eventi

In riproduzione
IL TUO PROFILO
Canzone associata: ,
Music For You
#1 - Episodio 1
10 Giu 2020 - 12:57
-3:44
Condividi l’episodio
APRI