“Sono partita per Sanremo molto ‘low profile’ come se fosse un campeggio. Per me era la prima volta al Festival in gara tra i big quindi mi sentivo anche molto onorata a 21 anni di essere tra i 20 scelti da Carlo Conti. Ho cercato di portare un pezzetto di me sul palco dell’Ariston. Un brano che ho scritto anche io “Nessun grado di separazione” e che è autobiografico perché parla un po’ della mia voglia di uscire dalla scatola, di aprirmi alla vita. Sono felicissima di tutto quello che è avvenuto, di come è stato accolto, di come è stato amato e come sta andando grazie a tutti. Per la serata delle cover al Festival di Sanremo ho scelto “Il mio canto libero” di Lucio Battisti perché, anche se è un brano del 1972, credo che sia molto attuale anche per il periodo storico molto complesso e difficile che stiamo vivendo. Credo che sia proprio un inno all’amore, alla speranza, alla libertà, alla felicità e quindi ho voluto portarlo e fare questo omaggio a uno degli artisti che secondo me ha rivoluzionato il panorama del pop italiano (…). Quando ho cantato “Il mio canto libero” ho sentito qualcosa di strano. Sentivo tutta una energia che arrivava verso di me e che io stavo dando al pubblico presente in sala ma anche a chi mi seguiva da casa. Ho proprio sentito un’energia incredibile che non riesco neanche a descrivere però è stato credo uno dei momenti più emozionanti di tutta la mia vita“.
Non sarà l’unico momento emozionante della sua vita, Francesca Michielin prossimamente parteciperà all’Eurovision Song Contest, con la versione inglese del suo brano “No Degree of Separation“.
Guarda la videointervista di Francesca Michielin per RDS.
