È suo il piatto simbolo d’Identità Expo, quello Spaghetto Milano che è un incredibile e gustosissimo connubio di pasta e risotto (gli spaghetti sono conditi con una crema ottenuta frullando un risotto alla milanese, poi vengono ulteriormente arricchiti con un ragù fatto con l’ossobuco e infine col midollo dello stesso, lasciato intero).
Ma Andrea Ribaldone, chef stellato e brillante, del Due Buoi di Alessandria e ora executive chef di Identità Expo, è anche un appassionato di ottima musica. «Mi piace innanzitutto la dub – spiega ai nostri taccuini – Qualche nome? Portishead, Tricky, Massive Attack. Poi qualche anno fa mi appassionavano anche alcuni italiani, penso agli Almamegretta e pure ai Casinò Royale, mi viene in mente Dainamaita…».
Non è l’unico genere che segue con passione, «amo l’acid jazz, quindi US3, Incognito, ma anche Jamiroquai. Se devo andare su artisti più “classici”, penso a Pink Floyd o U2. Poi passo ad artisti che definirei “etnici”, come Manu Chao o Los Fabulosos Cadillacs».
E ancora: sì a italiani come Fabrizio De André, Francesco Guccini e Paolo Conte. E poi ad autori come Sakamoto e Michael Nyman.