E’ dreadlocks mania: dread, treccine africane e rasta, l’anti-acconciatura per eccellenza, da sempre continua a esercitare il suo fascino in tutto il mondo. Uno stile sposato dalla musica reggae ma che ha contagiato anche la cultura pop.
« Perché abbiamo i dreadlocks? Perché ci mantengono puri, ci tengono lontani da babilonia.
Se io avessi i capelli ben rasati mi accoglierebbero in luoghi come le discoteche e perderei la mia integrità. »
(cit. Bob Marley)
Il suo più grande ambasciatore è stato Bob Marley che a partire dagli anni 70 ha diffuso orgoglioso la coscienza sociale e politica di quegli anni insieme alla potenza dei movimenti neri al Rastafarianesimo, producendo dischi sensazionali come “Rastaman Vibrations“.
Con il tempo molte star hanno abbracciato, per breve (Shakira) o lungo periodo (Lenny Kravitz), la “moda” del dreadlocks indipendentemente dal tipo di cultura o religione.
I dreadlocks o dreads sono ciocche di capelli aggrovigliate su se stesse diventate dei veri e propri nodi (locks) impossibili da sciogliere. Il termine dread in inglese significa invece qualcosa che fa “paura”,”timore”. L’usanza di intrecciare i capelli in questo modo è un’usanza che in realtà è nata come una pratica religiosa, ma da sempre ha affascinato intere generazioni e culture, fino a contagiare gli hairstyle della musica pop.
Foto Instagram