“Ma quanto è pagliaccio Damiano da 1 a 10? Incredibile”. Questo è solo uno dei tanti commenti pubblicati suoi social dopo l’esibizione dei Måneskin al Coachella Festival. A scatenare le critiche è stata la loro “We’re gonna dance on gasoline”, la canzone scritta in occasione di Stand Up For Ukraine, l’importante evento organizzato questo weekend da Global Citizen in collaborazione con la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per aiutare tutte le persone in fuga dalla guerra.
Quel “Free Ukraine, fuck Putin” detto Damiano a fine canzone è stato molto criticato. Per molti la loro presa di posizione è stata poco genuina. “Una band di pagliacci costruiti non veri per il popolino superficiale e ignorante. Fuck Maneskin”, ha scritto un utente su Twitter. “Sarete anche fuori di testa ma siete uguali a “loro”. Idioti venduti”, ha continuato un altro.
Questi messaggi sono stati pubblicati dallo stesso Damiano David nelle sue storie di Instagram, per poi aggiungere il commento “Benvenuti in Italia”. Come spiega Rockol, la loro esibizione ha ricevuto gli applausi da parte del parlamento ucraino che ha pubblicato un messaggio sul proprio profilo Telegram ufficiale dedicato alla band.
“I vincitori dell’Eurovision, la rock band italiana Maneskin, hanno espresso il loro sostegno all’Ucraina e hanno cantato la loro nuova canzone ‘Gasoline’. L’esibizione è stata accompagnata dalle immagini dell’attacco russo all’Ucraina e delle persone colpite dalla guerra. Il cantante della band, Damiano, ha urlato dal palco, ‘Ucraina libera, f..k Putin’”
Poco prima di salire sul paco del Coachella, i Måneskin hanno anche rilasciato un’intervista all’Indipendent dove hanno ribadito la loro posizione e hanno spiegato come è nata questa canzone. “In questi ultimi tempi abbiamo scritto molta musica: ovviamente questa pazzesca situazione del cazzo che si è venuta a creare in Ucraina ci ha toccato molto” – ha detto Victoria De Angelis – “Abbiamo sentito come se ci fosse concesso di fare qualcosa grazie al nostro privilegio e alle persone che ci ammirano per difendere quello che è giusto. Vogliamo farci sentire per qualcosa di importante. E’ stata una cosa piuttosto naturale, perché mentre scrivevamo abbiamo sentito il bisogno di parlare di una cosa che ci ha davvero colpito, come tutti”.
Foto: Instagram