La NASA ha annunciato di aver fatto un nuovo, grandissimo passo nell’esplorazione spaziale: per la prima volta nella storia, infatti, una sonda è riuscita a toccare il Sole, nella parte più esterna della sua atmosfera, ovvero la corona solare.
La navicella spaziale che ha raggiunto questo importante traguardo è la Parker Solar Probe, lanciata ormai tre anni fa, il 12 agosto 2018 alle 9:33 – ora italiana – da Cape Canaveral; dopo anni di viaggio e di record battuti, tra cui quello di oggetto costruito dall’uomo più vicino alla nostra Stella, nonché più veloce in assoluto, la navicella ha toccato e attraversato l’atmosfera del Sole, avvenuto a circa 13 milioni di chilometri dalla sua superficie. A differenza della Terra, infatti, il Sole non ha una superficie solida, ma un’atmosfera surriscaldata, fatta di materiale solare legato alla stella dalla gravità e dalle forze magnetiche.
“Quando il calore e la pressione in aumento spingono quel materiale lontano dal Sole, raggiunge un punto in cui la gravità e i campi magnetici sono troppo deboli per contenerlo. Quel punto, noto come superficie critica di Alfvén, segna la fine dell’atmosfera solare e l’inizio del vento solare”, si legge in un comunicato stampa della NASA.
Così come l’atterraggio sulla Luna, che ha permesso agli scienziati di capire la struttura e la formazione del nostro satellite, il “tocco” del Sole consentirà di ottenere moltissime informazioni sulla genesi della Stella, raccogliendo dati anche su come questa influenzi il nostro sistema solare. A partire proprio dalla “scoperta” del punto di inizio della superficie critica di Alfvén: fino a prima dell’arrivo della Parker Solar Probe, gli scienziati ipotizzavano potesse trovarsi tra i 6,9 e 13,8 milioni di chilometri dalla superficie.
“La Parker Solar Probe ha toccato il sole; è un momento monumentale per la scienza solare e un’impresa davvero notevole”, ha affermato Thomas Zurbuchen, nel direttivo della missione scientifica presso la sede della NASA a Washington. “Non solo questa pietra miliare ci fornisce informazioni più approfondite sull’evoluzione del Sole e sui suoi impatti sul nostro sistema solare, ma tutto ciò che apprendiamo sulla nostra stella ci insegna anche di più su tutte le stelle dell’universo.”
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